
Secondo film in carriera di Mark Gregory (aka Marco Di Gregorio), girato dopo 1990: I Guerrieri Del Bronx, e lo stesso anno di Fuga Dal Bronx e Thunder, Adamo E Eva, La Prima Storia D'Amore è un cultissimo del sottoproletariato di genere italico. Due registi addirittura, Enzo Doria e Luigi Russo, ed un'ambizione mica da poco, girare un film "biblico", anche se poi tutto è fuorché un film storico-religioso, semmai assomiglia più ad un fantasy con pretese alla Jean Jacques Annaud. Si comincia subito in modo delirante, con l'universo sconquassato da esplosioni e nascite di galassie, quindi si passa alla Terra, la cui fisionomia è definita da maremoti, colate laviche, fiumi di magma, terremoti e detriti rocciosi che schizzano in ogni dove. Dopo la tempesta, la quiete. Il sole e la pioggia fanno germogliare la vita, arrivano piante ed animali, e finalmente il primo uomo.
Adamo/Mark Gregory esce fuori da una specie di uovo primordiale (siamo al creazionismo, ma dopo tutto è così che sta scritto nella Bibbia no?), nasce già maggiorenne (Gregory ha 18 anni nell'83) e fisicato a dovere, pure col capello lungo che fa molto rock. Inizia a girovagare per il creato e appena vede un giaguaro mica ha paura, lo accarezza come fosse il suo micetto. Dopo un po' però arriva la solitudine canaglia, e allora Adamo si ferma su di una distesa di sabbia e "scolpisce" la figura di una donna (pure con le tette, ma che ne sapeva lui?) ed inizia a custodirla amorevolmente. Un temporale scatena la pioggia, la sabbia viene spazzata via, e sotto chi ti trovo? Una donna in carne ed ossa, Eva. Si tratta di Andrea Goldman, che presta le fattezze ad una Eva evidentemente di origini svedesi, bionda, occhi azzurri, discretoccia. Tra i due è amore a prima vista. Notiamo da subito però che Eva è una notevole stracciacazzi, contesta continuamente la leadership di Adamo, vuol fare di testa sua, mette il broncio, è riottosa, è il 99% delle volte non le riesce ciò che vuole fare (e per fortuna non c'erano ancora incroci, semafori e precedenze da dare a chi viene da destra).
Si arriva alla vituperata mela, che viene caldeggiata da un serpente che sussurra frasi molto convincenti come: "asssssssssaggiala, è molto ssssssssssaporita!". Eva cede, mangia la mela è scatena il putiferio, la cacciata dall'Eden. Indimenticabile il dialogo filosofico davanti al melo, dice Eva: "tutti i giorni sono uguali, alberi e tramonti, non succede mai niente, tu non vorresti qualcosa di più eccitante?". Eva è appena nata ed è già una casalinga disperata, nonostante abbia a disposizione nientemeno che il Paradiso terrestre. La coppia è costretta quindi a vagare per il mondo inospitale, fatto di distese sterminate da attraversare, deserti, foreste e ghiacciai; cibo ed acqua bisogna procacciarseli, fa freddo, e per strada gli animali sono ostili. Inoltre si presentano anche altre popolazioni primitive, non sempre benevole. Ci sono dei cannibali e altri ominidi scimmieschi, e poi una tribù che si dipinge il corpo di verde, fatta di abili guerrieri col bastone. Tra questi, un figaccione con una parrucca posticcia (pare Joey DeMaio), diventa il nuovo compagno di Eva (e se la sifona pure), durante uno dei 2567 litigi tra Adamo ed Eva perché lei contesta qualcosa a caso.
Il primo ammmore però ha tutto un suo perché, ed Eva torna con Adamo, nonostante questi venga pure sconfitto in battaglia dal guerriero verde. I due vogliono raggiungere il mare, perché "è dall'acqua che la vita ha inizio". Dopo aver resistito ad un inverno che pare una glaciazione (e praticamente senza mangiare per mesi....) finalmente i due si ritrovano alle Baleari, senza colpo ferire. Eva è pure incinta (e la domanda sorge spontanea....di chi?) e andrà a partorire il "cucciolo" proprio in mare, in una scena finale da denuncia al Telefono Azzutto, poiché il neonato, estratto dal corpo di Eva sott'acqua, non viene fatto emergere prima di qualche minuto, col risultato che nella realtà sarebbe morto annegato da un bel pezzo. Titoli di coda.
Bisogna sospendere l'incredulità per guardare il film, ed accettare il tono "mitico" e fantastico della narrazione. Gli scontri con gli altri popoli e con gli animali (c'è un orso che è un costume di una tristezza unica) spostano il tiro su una chiave più fantasy che prettamente storica; e per quanto riguarda l'ambito religioso, meglio soprassedere, soprattutto se si pensa alla faccia che fa Eva quando vede un leone che si ingroppa da dietro una leonessa. Al di là della povertà dei mezzi (i paesaggi comunque non sono male), quello che veramente uccide il film sono i dialoghi. I battibecchi tra i due potrebbero tranquillamente aver luogo tra due liceali in campeggio, né più né meno. Tipo quando Adamo fa ad Eva: "vederti con quell'altro mi ha fatto star male", e lei: "come male?", e lui: "male dentro, non so", e lei: "ah, eri geloso! Ma lui per me non conta niente, niente di neinte". Incredibile pure il commento sonoro, una canzone intitolata "First Love" che arriva in tutti i momenti romantici e che pare il cacio sui maccheroni, considerando che siamo nella pre-preistoria e che il pezzo è una roba pop anni '80 mielosissima. Comunque una visione la merita, è un'esperienza.