Se siete innamorati delle commedie con Rock Hudson, Doris Day, Tony Curtis, Sandra Dee, etc., e se è dai tempi di Harry Ti Presento Sally che non riuscite a trovare una film sull'amore con la F (e la A) maiuscola, mettete in programma di guardare Down With Love, al secolo Abbasso L'Amore. Il riferimento alla guerra dei sessi made in 60s, quelle pellicole sbarazzine dove lui e lei si fronteggiano in una tenzone sentimentale all'ultimo sangue.... bacio è il termine di paragone più immediato ed appropriato per il lavoro fatto da Peyton Reed e dal suo cast con questa storiella ambientata nel 1963 a New York, nel pieno di quei meravigliosi anni frizzanti, variopinti, eccentrici e spensierati. E' anche il film che mi ha fatto conoscere Renée Zellweger, la quale in realtà aveva già una serie di titoli generosi ed abbondanti alle spalle (non ultimi Chicago, per il quale aveva vinto un Golden Globe, e ovviamente Bridget Jones, per il quale era stata candidata all'Oscar) ma, pur avendone sentito parlare, non l'avevo mai vista e messa a fuoco come protagonista e in tale fu un'autentica folgorazione. Abbasso L'Amore le è cucito addosso come uno dei vestitini che indossa, perfetto, su misura, indimenticabile, abbacinante, sopra le righe ma mai fuori luogo. Per quanto mi riguarda lo si sarebbe potuto candidare agli Oscar del 2004 (come la premiazione avviene l'anno successivo a quello di reale produzione dei titoli in gara) per quasi ogni categoria, regia, attori protagonisti e non, costumi, musiche, sceneggiatura. Naturalmente la Academy lo ignorò bellamente (il 2004 fu l'anno del trionfo di Peter Jackson e dei suoi anelli) tuttavia, ironia della sorte, la Zellweger portò a casa la statuetta come miglior attrice non protagonista in Ritorno A Cold Mountain (splendido e meritato).
Abbasso L'Amore gira su tutt'altre atmosfere, assolutamente deliziose, irresistibili, vaporose e appaganti. Il film è un meccanismo ad orologeria strabiliante, lo si nota soprattutto nella prima parte, quando viene dispiegato lo stratagemma narrativo della contrapposizione delle vicende dei due attori principali, la Zellweger e Ewan McGregor, dove finisce una inizia l'altro, dove interrompe la battuta uno la riprende l'altra, in una sorta di staffetta ritmatissima e di grande dinamicità. Sulla stessa lunghezza d'onda si inseriscono gli split screen usati sovente (stilema in auge nelle suddette commedie anni '60), che accentuano ulteriormente il fronteggiarsi dei due belligeranti, qui portati fino a conseguenze iperboliche, come quando una telefonata tra i due si traduce in una vera e propria seduta amorosa "inconsapevole", ma giocata con grande furbizia e garbo. Un Mereghetti ad esempio ha avuto da ridire proprio sulla volgarità che Abbasso L'Amore avrebbe a discapito dei suoi precedenti illustri; critica che non condivido in alcun modo poiché se è vero che quasi tutto ruota attorno al sesso (esclusivamente parlato e mai rappresentato, nella tradizione delle cosiddette "no sex sex comedies"), è altrettanto vero che l'eleganza, la raffinatezza e lo stile con cui tutto viene descritto e messo in scena premiano senza se e senza ma il film, rendendo un piccolo grande gioiello di comicità e sentimenti. La grazia, l'amabilità, la maniera, il savoir faire, la signorilità e la compostezza sono davvero i tratti distintivi di questa battaglia dei sessi 2.0, condotta mirabilmente dal regista e dal suo cast artistico del tutto in palla. Oltre a Zellweger/McGregor vanno assolutamente citati i rispettivi scudieri, Sarah Paulson e David Hyde Pierce, uno più irresistibile dell'altro, due valori aggiunti senza i quali il film avrebbe perso molto.
Immenso il lavoro di scenografia e costumi, elementi fondanti e costitutivi della storia, assai più che mera cornice estetica e d'ambiente. La musica ha un ruolo affatto secondario poiché, oltre naturalmente a riprendere il mood di un'epoca lontana qualche decennio, serve come binario agli attori per muoversi sui set. Abbasso L'Amore può essere visto come una sorta di musical parlato, non di rado i protagonisti hanno movenze coreografate, molto stilizzate ed appariscenti, proprio a simulare una danza, il che rene Abbasso L'Amore ancora più creativo e stimolante. Il Cactehr Block di McGregor è in tutto e per tutto un James Bond da salotto, deprivato dell'azione e tutto rivolto al gentil sesso. Ci sono tutti gli stereotipi del caso, il fascino irresistibile, un autocompiacimento maniacale, un appartamento garçonnière che è la tana di uno scapolo piena zeppa di trappole, pulsanti e marchingegni meccanici fatti a posta per non lasciare uscire viva (ma soprattutto illibata) la preda, una platea di candidate a doppia e tripla cifra, hostess comprese. D'altro canto la Barbara Novak della Zellweger (il cui nome già evoca bellezze siderali dell'epoca) è un'apparente cioccolatino tenuto in ostaggio dal lupo che saprà invece rivelarsi molto meno prevedibile grazie ad un twist finale della trama. Qui la Zellweger è bellissima, valorizzata da un trucco un parrucco ed un costumista che la portano nell'Olimpo delle bionde di Hollywood. Ad omaggiare la golden age di questo tipo di commedie viene chiamato Tony Randall, alla sua ultima comparsa su grande schermo. Non possono non venire in mente film come Il Letto Racconta o Boeing Boeing, genitori in linea diretta di Abbasso L'Amore. Capitolo imprescindibile del cinema romantico che tuttavia sa distinguersi per sapidità e arguzia senza impantanarsi dello zucchero filato.