
Nel 1965 Massimo Pupillo gira tre film, i suoi tre film più importanti se non quasi i suoi "unici" film. Dal '58 al '61 si occupa di documentari, esordisce per così dire nel '62 co-dirigendo con Luigi Scattini L'Amore Primitivo, una commedia sexy comunque molto debitoria dei cosiddetti mondo movies, dunque dal taglio sempre documentaristico. Nel '67 è la volta del western Bill Il Taciturno, quindi dal '67 riprende a girare documentari (Svezia Inferno e Paradiso sempre assieme a Scattini, L'Amore Questo Sconosciuto). Nelle pagine dei libri di storia del cinema (bis), Pupillo ci entra di fatto per tre titoli: 5 Tombe Per Una Medium, Il Boia Scarlatto e La Vendetta Di Lady Morgan. Per lungo tempo c'è stata una diatriba sull'attribuzione di 5 Tombe Per Una Medium poiché lo stesso Pupillo aveva lasciato credere che fosse stato il produttore americano Ralph Zucker a dirigerlo. Pupillo non aveva interesse ad essere associato a questa pellicola, preferendo di gran lunga Il Boia Scarlatto, forse prefigurando l'accoglienza riservata al primo dei due titoli. Soprattutto sul versante critico infatti i riscontri furono negativi, in qualche caso anche pesantemente negativi, mentre come riscontro di pubblico il film ha sempre avuto il suo perché, sino a diventare nei decenni un vero e proprio cult del cinema gotico italiano. Mereghetti per dire lo associa al peggior Ed Wood, cioè il livello sarebbe quello del peggior film del peggior regista mai vissuto (o perlomeno ritenuto tale). E' proprio così? Non direi, sebbene nemmeno si possa parlare di film eccezionale.
Personalmente all'interno del suo filone non reputo 5 Tombe Per Una Medium tra i migliori capitoli che il cinema di genere ci abbia regalato, pur avendo i suoi momenti di forte impatto (su tutti, la ragazzina alla vasca d'acqua accompagnata dalla nenia salvifica, la morte del paralitico Stinnel o l'improvvisa ripartenza all'unisono di tutti gli orologi). La recitazione è a tratti molto affettata; gli effetti speciali, pur considerando il tempo storico di realizzazione della pellicola, sono abbastanza caserecci; la risoluzione dell'incubo mi ha sempre lasciato perplesso e ad un certo punto l'indecisione tra il giallo alla Agatha Christie e l'horror sovrannaturale sembra proprio attanagliare Pupillo. La vicenda vede il notaio Morgan (Riccardo Garrone) ricevere una convocazione al castello di Ieronimus Hauff per redigere il suo testamento. Peccato che l'uomo sia morto un anno prima e al castello vivano la figlia Corinne (Mirella Maravidi) e la sua matrigna nonché moglie in seconde nozze di Hauff, Clio (Barbara Steele). Per conto di Morgan sarebbe dovuto essere l'avvocato Kovac (Walter Brandi) ad occuparsi del testamento. Una volta al castello, Kovac sarà testimone di avvenimenti all'apparenza inspiegabili e soprannaturali legati alla scomparsa di Hauff ed ai suoi studi sull'occultismo. - SPOILER: un anno fa il signore del castello fu ucciso da 5 uomini dei quali Hauff conosceva indicibili segreti. Ciò che sta accadendo ora, in concomitanza del suo anniversario di morte, è che le forze del male da lui a suo tempo evocate stanno vendicando Hauff (che poi sarebbe un Umberto Raho appena visibile, ed infatti non accreditato), uccidendo i 5 assassini. È lo spirito dei monatti della grande peste - le cui vittime vissero in un lazzaretto sulle cui rovine è stato eretto il castello - a punire i cinque colpevoli facendoli ammalare e morire istantaneamente di peste. A loro si somma Clio, amante adultera di Hauff. Kovac si salverà assieme a Corinne grazie ad una pioggia purificatrice.
Pupillo non ha mai amato questo film, all'epoca gli andò storto anche per le forti incomprensioni sul set con la Steele la quale, a suo dire, si atteggiava a gran diva e faceva i capricci. Arrivò a definire il suo comportamento "disgustoso". I due litigarono fortemente e la situazione si normalizzò solo dopo diversi giorni di riprese. Garrone ha ricordi pessimi tanto del film quanto di Pupillo. In una sua intervista presente come extra nel dvd Sinister del film ha parole davvero denigratorie ed ingenerose che sinceramente non gli fanno onore. Non tanto perché 5 Tombe Per Una Medium sia un capolavoro da consegnare alla posterità, ma perché sentire un attore che parla così di un lavoro al quale ha comunque partecipato venendo retribuito risulta molto irritante, senza contare che pur non essendo un film eccezionale nemmeno è questo cumulo di immondizia dipinto da Garrone. La Steele sarà stata antipatica ma a livello attoriale la sua figura qui è altamente carismatica, c'è poco da fare, Barbara Steele aveva il phisique du role per questi ruoli e queste ambientazioni. Esiste una versione leggermente più spinta del film, con una fugace scena di nudo della Maravidi ed un bagno in vasca della Steele ricoperta di sapone, che costò il divieto ai 18 anni. Il castello del film è Castel Fusano nell'Agro Romano. Le atmosfere gotiche non mancano, semmai ciò che latita in questi fotogrammi è un ritmo meno rilassato e una trama un po' più robusta e circostanziata, ma comunque a sprazzi il film cammina e alcune maschere (come la Steele, la Maravidi, Ennio Balbo o Alfredo Rizzo) funzionano. Brandi sembra una specie di Renzo Tramaglino da sceneggiato Rai e Garrone è poco più che una comparsa.