Si è scritto molto e detto di più su 300 quindi sintetizzo all'inverosimile i concetti chiave che mi preme sottolinerare, conscio di non aggiungere granché di nuovo se non mere impressioni personali. Innanzitutto: al cinema mi è piaciuto. E questo viene prima di ogni altra considerazione. Anche se mi aspettavo mi piacesse di più.
Il film è XXX, ovvero categoria "eXXXagerated", e va bene, però di tanto in tanto al regista scappa la mano di brutto e dall'epica "stay brutal" si passa al terra-terra "Chuck Norris". Il film regge fino a metà. Da quando re trans Serse inizia a spedire tutti i suoi mostri freak contro gli spartani veniamo catapultati direttamente dentro una consolle Playstation. Non mi interessa della verosimiglianza storica, non sono di quelli, ma anche quando si esagera bisogna saper esagerare e in quella mezzoretta si rasenta il "powerplay", come si dice in gergo ludico. Realismo storico pari a zero, ok, assodato. E ci sarebbe mancato altro in una trasposizione di una graphic novel così brutal-mitologico-testosteronico-muscolare. Una critica simile, per un film interamente girato in digitale, con sfondi in computer grafica, nani deformi, mostri aniba, re persiani transessuali vestiti Dolce e Gabbana, guerrieri persiano-nipponico-ninja e circo Togni a seguire, mi pare vagamente astruso e pregiudiziale. Il film è un patchwork citazionistico: Il Gladiatore, Star Wars, Matrix, Il Signore degli Anelli, etc.. Il che non ne sminuisce necessariamente il valore. Bisogna anche saper citare. Indubbio però che le musichine simil Lisa Gerrard/Enya nelle scene più "spirituali", i colori sgranati ed irreali dei paesaggi bucolici, le armature, i costumi, le coreografie di lotta, i ralenty e le velocizzazioni dei fotogrammi, i butterati mistici imperiali del lato Oscuro, non siano farina del sacco del regista.
I dialoghi (quali dialoghi?...le sentenze scolpite nella pietra!) talvolta sono epici, perlopiù sono ridicoli. Terone che dà di "idealista" a Leonida significa che gli sceneggiatori pasteggiavano a vodka e Bacardi durante la stesura del plot. Beghe politiche, fascismo, guerrafondaismo, americanismo, -ismi vari ed eventuali a piacere, aggiungete liberamente. Giudizio critico: chissene! La comparsa di chitarre metal in alcune scene, sebbene sembri fuori luogo, si rivela un piacevole diversivo (i misconosciuti eroi della NWOBHM Spartan Warrior purtroppo però non fanno parte della colonna sonora). Il doppiatore italiano del trans persiano abbatte del 75% la qualità complessiva del film. Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che l'impianto visivo fosse per donne libidinose e gay, vedi i fisici scultorei di tutti (tutti!) gli spartani, oltre ai meticci "anda e rianda", tipo l'emissario persiano che viene ricevuto da Leonida ad inizio film, o lo stesso Serse. Perché diavolo gli spartani fanno quel verso assurdo tipo "uhuuuuuu" per esaltarsi? Sembra di assistere ad un incontro degli All Blacks di rugby. Bravo, esattamente per quello. Tiriamo le somme: divertente? Si. Ben fatto? Si. Ci si gode più in sala che davanti alla tv? Si. Esente da pecche? No.