Zucchero, Miele E Peperoncino

Zucchero, Miele E Peperoncino
Zucchero, Miele E Peperoncino

Zucchero Miele E Peperoncino è un film "d'essai socioculturale all'avanguardia" (cit.), sante parole pronunciate da Banfi mentre va al cinema a vedere un'opera d'arte del tipo "Frenesie Erotiche di una Ninfomane". Commedia ad episodi di Sergio Martino del 1980, su sceneggiatura di Castellano e Pipolo e con un cast che fa impallidire. Primo episodio, Banfi e la Fenech (ma pure Enzo Robutti super ansiogeno e paranoico). Il primo è un assicuratore, torinese di nascita, pugliese d'origine, Milanese di cognome, il quale finisce nelle grinfie del commissario Genovese, nato a Bologna, capo di una questura dove i vari agenti si chiamano Amalfitano, Siciliano, eccetera. Per una serie di equivoci (vedi il cinema d'essai di cui sopra), Banfi viene scambiato per un depravato esibizionista; sempre per una ulteriore serie di equivoci, Banfi viene poi scambiato per un clamoroso killer sanguinario detto "il pugliese", ed in tale veste attira l'interesse della bella giornalista Edwige Fenech, in cerca di un clamoroso scoop per risollevare le sue sorti professionali. Battute e capocciate a mitraglia da parte di Banfi, mezzora di episodio e risate continue. La Fenech ha una "sola" scena di topless (ma a quei livelli...che ve lo dico  fare).

Secondo episodio, Pippo Franco, Dagmar Lassander e Glauco Onorato. Il primo è un laureato in lettere, alla fame, disoccupato e sull'orlo del sudicio, la seconda è una mogliettina burrosa - reclusa in casa e trascurata dal marito - in cerca di una brava domestica, il terzo è un macellaio burino e fedifrago. Il destino unisce i tre poiché, reduce da una comparsata in un film di Cinecittà nelle vesti di lavandaia, Pippo Franco viene assunto dalla Lassander come domestica tuttofare, vitto abbondante, alloggio e 300 mila (di allora) al mese. Finché può Pippo Franco fa il suo dovere di brava ed efficiente governante di casa, poi la carne è carne...e all'ennesimo contatto fisico con la Lassander (qui leggermente sovrappeso, ma sempre stupenda), succede il patatrac. Le due anime si incontrano, entrambe in furiosa astinenza da tempo, senonché l'unione provoca la gravidanza della Lassander e la conseguente scoperta della verità da parte di Glauco Onorato (che non tocca la moglie da oltre 9 mesi), il quale prende (letteralmente) per le palle la domestica. Pippo Franco al top, ottima comprimario Onorato, sensuale da damigiana di bromuro la Lassander. C'è una comparsata pure di Salvatore Baccaro.

Terzo episodio, Renato Pozzetto, Patrizia Garganese, Sandro Ghiani, Salvatore Borgese. Pozzetto è un tassista che carica i clienti sbagliati, dei meridionali alle prese con le "fuitine" d'amore della ribelle Rosalia (la Garganese). Ghiani e i suoi compari la rapiscono per disonorarla e conseguentemente costringerla al matrimonio riparatore. Pozzetto si trova nel mezzo della faida, ci rimette il taxi (a cui tiene più di qualsiasi altra cosa, vedasi la scena della buonanotte in garage) e si incazza. Succede così che la Garganese e Pozzetto si danno alla fuga e tra i due scoppia pure l'amore, che porterà coerentemente all'obbligo matrimoniale agli occhi della della famiglia "modernissima" di lei (e ad un nuovo fiammante taxi come regalo di nozze). La Garganese era una valletta televisiva dell'epoca che non ebbe però alcuna fortuna al cinema, eccetto questo ruolo (effettivamente alquanto insipida). Pozzetto divertentissimo, le sue manie col taxi sono da antologia. Sal Borgese è il solito ottimo caratterista. Tutti e tre gli episodi sono narrati mediante processo giudiziario (espediente molto in voga all'epoca, sullo stile di Un Giorno In Pretura) e la cosa divertente, oltre ai magistrati Guerrino Crivello, Gianfranco Barra, Luigi Leoni e all'avvocato Valerio Isidori, è che i protagonisti anche durante il flashback della narrazione proseguono il racconto, rivolgendosi al giudice e guardando direttamente in camera, creando così un effetto buffissimo non-sense spazio/tempo. Sergio Martino detta i suoi ritmi perfetti, il resto lo fa il tris aureo Banfi/Franco/Pozzetto, coadiuvato da due bellezze stratosferiche come la Fenech e la Lassander. Film da sbellicarsi.

Trailer ufficiale

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