Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore

Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore
Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore

Cosa succede se Fernando Di Leo (soggetto e sceneggiatura) e Ruggero Deodato (regia) uniscono le forze per un film? Semplice, che esce fuori uno dei poliziotteschi più truci e cinici del nostro cinema bis. Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore (1976) segue di un anno Ondata Di Piacere (forse il mio film preferito di Deodato, e comunque uno dei titoli più interessanti degli anni '70), la pellicola con la quale Monsieur Cannibal torna in pista dopo aver trafficato con tv e pubblicità. La sceneggiatura di Di Leo gli piace, lo appassiona, conosce Roma come le sue tasche e sa di poter girare con dovizia di particolare e competenza della materia. Arrivano quindi i due protagonisti, Marc Porel e Ray Lovelock, la versione italiana di Starsky e Hutch, il moro e il biondo, pure con gli stessi doppiatori spiccicati di Paul Michael Glaser e David Soul (rispettivamente Manlio De Angelis e Cesare Barbetti). In Italia il telefilm fu trasmesso solo nel '79, ma in America debutta nel '75, quindi non è affatto escluso che qualcuno si fosse documentato a dovere. Il cast viene arricchito con due nomi d'alto lignaggio, Adolfo Celi e Renato Salvatori, entrambi però confinati a ruoli di pochissime pose (anche se Celi ha un peso importante nel finale). Un po' di caratteristi a dare sapore (su tutti Franco Citti, Sergio Ammirata, un Alvaro Vitali pre Pierino, e addirittura il protagonista de I Pugni In Tasca di Bellocchio e Les Carabiniers di Godard, Marino Masè). Nello spogliatoio femminile invece abbiamo le due sorelle Dionisio, Silvia (ruolo castigatissimo e secondario) e Sofia (ninfomane e protagonista di una notevole scena di sesso con Porel), nonché una svedese che fa "la sevedese", anche lei vestita il minimo indispensabile.

Che il film sia "cattivo" lo si capisce sin dalle prime scene; si parte con uno scippo, la vittima viene trascinata attaccata alla borsetta, fino a che sbatte la testa violentemente contro un palo di ferro; viene quindi presa a calci e lasciata a terra agonizzante. Si scatena un lungo inseguimento in moto (scena cult rinomata e celebrata a livello internazionale, che Deodato racconta di aver realizzato all'impronta, senza permessi né premeditazione, ma bloccando il traffico in città e inventandosi le location. Effettivamente una roba impensabile oggi, per logistica e costo economico). I criminali vengono raggiunti grazie ad un incidente, uno muore da solo in modo spettacolare, l'altro viene "aiutato" a morire da Porel (che gli spezza letteralmente il collo). I due agenti tornano quindi alla base della loro "squadra speciale" anticrimine, e prima di parlare col capo (Celi) si intrattengono con la segretaria (Silvia Dionisio), con la quale discutono di scopate di gruppo. Lei non solo ci sta, ma rincara la dose, provocandoli e sfidandoli (il tutto mentre indossa un golfino leggero leggero, senza reggiseno sotto, con l'effetto che si può immaginare.....). Date le premesse, Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore procede coerentemente trucido e violento. E del resto la mano di Deodato si riconosce per quello. Il Cannibale gira addirittura una scena in cui a un tizio viene cavato un occhio; non solo, il bulbo poi, ben inquadrato, viene gettato a terra e schiattato col tacco della scarpa. Caso strano, la censura non gradì tantissimo....la scena fu espunta e comunque il film si beccò ugualmente il divieto dei 18 anni. Sempre caso strano, Tarantino cita quella scena nel secondo Kill Bill, quando Uma Thurman cava un occhio a Daryl Hannah e lo schiaccia con il piede.

Il film ha avuto un gran successo di pubblico (all'epoca secondo nelle sale solo al primo Monnezza, Squadra Antiscippo), ed anche a livello di critica (naturalmente quella di genere). Probabilmente molto lo si deve all'indiscutibile maestria tecnica di Deodato; tuttavia oso affermare che Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore non mi ha colpito in modo particolare. Un po' perché la trama è davvero poca cosa, troppo inconsistente, addirittura priva di un vero finale; si mira più a caratterizzare i due protagonisti, a rendere il clima di degenerazione sociale (tant'è che qui tra "buoni" e "cattivi" praticamente non c'è differenza, e lo dice pure Celi quando descrive i suoi agenti); un po' perché Porel/Starsky e Lovelock/Hutch dovrebbero essere simpatici e guasconi, ma in realtà risultano strafottenti e pure un po' stronzi. Hai voglia a sdrammatizzare con battute, figliole a tette nude e gran ballate yankee (cantate per altro da Lovelock), la ferocia gratuita addosso ai due poliziotti rimane, ed è sgradevole. In questo è vero che Uomini Si Nasce Poliziotti Si Muore è un film totalmente antieroico, privo cioè di quel manto di "sacrificio estremo" dei vari ispettori del poliziottesco all'italiana, che vanno per la spiccia ma giustificati dal degrado morale e civile. Porel e Lovelock sono sostanzialmente due sadici puttanieri, i cattivi li crivellano di colpi, le donne le piegano a 90 gradi, stop.

Il tocco di Deodato si vede in molti particolari, ad esempio la scena del pastore tedesco trucidato sulle strisce pedonali da una moto in fuga. Deodato il vizietto di far incazzare gli animalisti ce l'aveva già prima della trilogia cannibalica. Lui dice di essersi ispirato a Rossellini, al neo realismo, dipingendo una Roma criminale così come era, senza filtri e sovrastrutture, stando attendo a riprodurre gli umori della città. Il soggetto originale assegnava a Porel e Lovelock un rapporto ai limiti dell'omosessualità; componente del tutto cassata nel film, che anzi spinge parecchio l'acceleratore sul testosterone dei due sciupafemmine. Doveva esserci un sequel ma non se ne fece di nulla, secondo Deodato per problemi produttivi, Lovelock però dice di aver messo le mani avanti, per paura di essere troppo vincolato alla coppia dei personaggi, giocandosi poi la possibilità di lavorare come "solista".

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