Unico Indizio: Una Sciarpa Gialla

Unico Indizio: Una Sciarpa Gialla
Unico Indizio: Una Sciarpa Gialla

Negli ultimi anni di carriera René Clémént dirige questo La Casa Sotto Gli Alberi, che in Italia diventa Unico Indizio: Una Sciarpa Gialla (e per il mercato angolofono The Deadly Trap... per una volta il titolo più anonimo e generico non è il nostro). Nel '71 il film viene proiettato a Cannes anche se non rientra nella competizione ufficiale. Il titolo non riveste un aspetto secondario, è il biglietto di presentazione di un film, assieme a cast e regista, ma certo il modo in cui una storia viene chiamata (e verrà ricordata per sempre, per anni ed anni a venire) battezza l'impatto che ha sullo spettatore. A tal proposito, chiaro che un pagante biglietto italiano non potesse che pensare ad un giallo in piena regola, non solo per il colore della sciarpa, anche per le atmosfere che quella sequenza di parole accostate tra loro richiama. E a pensarla così la si sarebbe azzeccata a metà. Unico Indizio è un giallo, o meglio è anche un giallo, è una storia nella quale la parte gialla è quella meno rilevante e che - con tutta evidenza - interessava meno all'autore. Quel codice linguistico serve al narratore per raccontare i suoi personaggi, le loro psicologie, le loro dinamiche relazionali e sentimentali, ma non è l'obiettivo principale, non ha rappresentato lo stimolo della messa in scena, né si configura come il suo traguardo.

Clémént adotta una poetica minimalista; nonostante il tutto avvenga nella magnifica Parigi, ambienti, scorci, strade ed interni che il film rappresenta sono sempre molto raccolti, intimi. Verrebbe da dire anonimi, ma naturalmente anonimi non sono, tuttavia il mood che pervade la pellicola è quello, una storia qualunque, appartata, che capita a due persone non troppo differenti dallo spettatore, una coppia con due figli alle prese con problemi quotidiani, fragilità e inciampi di percorso. Lei è Jill (Faye Dunaway), una psiche delicata, friabile, instabile. Ha problemi di memoria non meglio specificati (traumi psicologici, Alzheimer, etc.); quel che è certo è che il suo rapporto con Phil (Frank Langella) è stanco e sfilacciato, lui è totalmente rivolto al lavoro (ricercatore matematico), insoddisfatto della propria condizione e sempre più insofferente alle disattenzioni e dimenticanze di Jill, soprattutto quando queste coinvolgono i bambini. Accade che un giorno la donna se li perda addirittura per strada, ma quel che inizialmente sembrava un innocente smarrimento si rivela essere un rapimento da parte di un'organizzazione che cerca di fare pressioni su Phil perché accetti un fantomatico contratto a copertura di un incarico finalizzato allo spionaggio industriale.

Le interpretazioni dei due protagonisti sono da lodare, ottime; entrambe presentavano delle insidie, accentuate anche dal carattere minimalista del racconto che finisce con lo spostare l'attenzione proprio su ogni minimo cenno di Langella e della Dunaway. Personalmente avrei gradito che l'aspetto thriller fosse stato più accentuato e sostanziato ma, come detto, non è il medesimo sentire di Clémént, che va invece a sezionare i personaggi ed il loro ping pong emotivo in chiave essenzialmente drammatica. Langella, qui poco più che trentenne, è di una bellezza e di un magnetismo radiosi, davvero irresistibile. Di grande spessore la prova della Dunaway, alla quale non è richiesta una dimostrazione di bellezza, dote che anzi è costretta a penalizzare in favore di una maggiore emotività in evidenza (la scena del doppio vestito giallo è di una intensità pazzesca). Si respira un'aria alla Polanski nel dipanarsi degli eventi (anche se Polanski nel '71 è ad appena 1/3 di carriera), tra ossessione, asfissia, senso di minaccia e persecuzione. Qualcuno ha citato anche Hitchcock, ma personalmente spendo Polanski. Peccato per un finale eccessivamente conciliante che getta frettolosamente il sipario su sottotrame lasciate irrisolte (come ad esempio quegli sguardi della bimba carichi di tanto non detto). Da notare che l'anno dopo Sergio Pastore dirigerà il quasi omonimo Sette Scialli Di Seta Gialla.

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