Mille Peccati… Nessuna Virtù

Mille Peccati… Nessuna Virtù
Mille Peccati… Nessuna Virtù

Già attivo come sceneggiatore e fattosi le ossa come aiuto regista (ad esempio per Brunello Rondi e Bava), Sergio Martino esordisce dietro la MdP (col fratello Luciano saldamente in cabina di Produzione) con un documentario su vizi, e tabù sessuali del pianeta, nell'anno di grazia 1969. Tutto il decennio era stato occupato dai cosiddetti mondo movies di Jacopetti, Prosperi, Montero, Margheriti, Scotesi, Scattini e chi più ne ha più ne metta. In qualche misura era un esordio facile, o comunque meno rischioso che avventurarsi da subito su una sceneggiatura narrativa a tutto tondo (lo farà comunque l'anno successivo con Arizona Si Scatenò... E Li Fece Fuori Tutti, dopo ben 3 documentari). Mille Peccati riscosse un discreto successo battezzando positivamente l'esordio di Martino. Con la sua troupe se ne era  volato per mezza Europa, da Berlino ad Amsterdam, da Stoccolma ad Amburgo, alla ricerca di frattaglie e aneddotica da tagliuzzare e incollare per mettere su un reportage sociologico su usi e costumi (naturalmente un po' speziati) del mondo contemporaneo di allora. Il film si chiude poi con una didascalia che giura che fatti e personaggi sono veri; il che praticamente equivale al suo esatto opposto (excusatio non petita), o perlomeno quanto filmato è stato manipolato, plasmato, piegato e aggiustato alla bisogna, per portare lo spettatore laddove i Martino's intendevano condurlo. Sensazionalismo, perbenismo, paternalismo, moralismo di infima lega, che tuttavia andava obbligatoriamente inserito come accompagnamento delle immagini forti e delle tematiche scabrose, onde risultare politicamente corretti e non subire accuse di sorta. Lo stesso Sergio Martino ha poi riconosciuto come la voce narrante pontifichi in modo davvero sgradevole, propalando argomentazioni abiette e spregevoli, pur con un tono di voce mellifluo, affabile, familiare e rassicurante.

Il campionario di fatti e persone è amplissimo e assai vario. Si parte con i treni "rosa" tedeschi sui quali coppie che casualmente si formano alla stazione (rigorosamente eterosessuali) pagano metà prezzo e possono amoreggiare liberamente in cabina (a patto che non trasgrediscano il divieto di fumo). E' tutto un fluire di amori "rapidi, diretti e accelerati" (i calambour un po' retrò si sprecano). Quindi si passa alle hostess per convegni industriali, amazzoni selezionatissime per accompagnare il cliente e "convincerlo" a dire di si al momento opportuno. Al settimo minuto abbiamo già il primo nudo (integrale, anche se in lontananza). In "Isvezia" - come dice la voce off - esiste il corrispettivo maschile, gigolò per signore anche anziane (ovvero entro i 65 anni). In Danimarca un giornale da edicola distribuisce LSD perché la popolazione sperimenti  personalmente prima di schierarsi pro o contro il suo uso. In Olanda vige un nuovo catechismo, più al passo con i tempi. Sempre in Svezia si condanna la legge che stigmatizza gli scappellotti in pubblico ai bambini e tuttavia nulla si fa per la libera pornografia imperante, che i ragazzi possono sbirciare dalle vetrine delle librerie, con conseguenze nefaste sulla loro psiche labile. Gli psicologi svedesi vengono ritratti come degli pseudo criminali. E del resto quella nazione libertina ospita set pornografici dove gli attori (la cui mancanza di pudore è "agghiacciante") sono inconsapevoli strumenti dell'abbrutimento di massa. Nessuna differenza tra questo e la prostituzione. D'altro canto in Germania, mentre nel carcere di Spandau viene detenuto Rudolf Hess (un alibi per le coscienze teutoni), i giovani si riuniscono in comuni promiscue dove droga e relazioni sentimentali vengono condivise come inno ad una rivoluzione antiborghese fasulla. E a Londra nel frattempo? In appositi negozi si vendono fruste per signorine sadomaso. E' il "De Sade love". Non dimentichiamoci dei peccati di gola (ritenuti però "innocui".... beata ignoranza); gente che si ammazza di portate luculliane al ristorante (... in Inghilterra?) e poi si rinchiude in palestra sperando di buttar giù le calorie in eccesso. Oppure abbiamo saloni di bellezza per uomini ricchi. Altra scappatoia dalla realtà è costituita dalla magia (e scatta l'uso del grandangolo); assistiamo così ad una donna frigida mandata a curarsi presso una setta dell'amore. Il tutto celebrato con le note di In A Gadda Da Vida degli Iron Butterfly non accreditati in alcun modo (musiche di Peppino De Luca... ah beh).

Si prosegue con 8000 sciatori che si sfidano lungo 85 km nella gara (svedese) più lunga del mondo. Una grande prova di virilità e rettitudine morale a 20 gradi sottozero. Questi eroi combattono la "civiltà dei consumi", il "materialismo tecnologico", una vita "senza peccati e senza virtù". Un possibile contraltare negativo potrebbero invece essere le go go girls che si esibiscono anche in pieno giorno, a pranzo, sotto le luci soffuse dei locali di Stoccolma. Robot di carne, rigorosamente in topless, dediti allo stordimento del cliente. In Germania d'altra parte esiste un vero e proprio supermercato del sesso, un'azienda fondata da una donna specializzata in oggettistica erotica. Sono stati inventati persino dei 45 giri in vinile con sopra incisa la voce più sexy del mondo (che si rivela essere una vecchiarda assai poco piacente). Ma il negozio dove acquistiamo il disco è presidiato da maggiorate a seno scoperto che sanno come convincere gli avventori. A Londra opera un ipnotizzatore il quale tiene un corso a pagamento per seduttori timidi, li aiuta a sviluppare le loro potenzialità. Ad Amsterdam invece la lingerie da boudoir è oramai appannaggio anche delle normali e tranquille signore borghesi. Una volta era roba per portuali puttanieri ubriaconi e manigoldi. Anche a Parigi la seduzione impera. Una stripteseause tiene lezioni di spogliarello domestico, ma nel frattempo i preti operai scuotono le coscienze della classe lavoratrice transalpina. In Italia la gente si rovina nelle bische clandestine, ad Amsterdam è di gran moda il teatro nudista d'avanguardia, ancora a Parigi bande di giovani motociclisti debosciati appestano le albe mattutine con il rombo dei loro motori sulla Avenue des Champs-Élysées. Le casistiche sono pressoché inesauribili. Ad Hyde Park fanatici arabi predicano contro Israele, pittori ricorrono a modelle e modelli imbrattati di colore che amoreggiano sulla tela, lasciando la propria impronta artistica, a Berlino esistono i night per travestiti, in Olanda i preti vogliono sposarsi, mentre altri spretati officiano matrimoni gay (definiti "riti oltraggiosi"), in Inghilterra le ragazze diventano madri con un annuncio sul giornale e 20 padri candidati. Si ritorna a Parigi dove viene osservato il culto mistico dell'ombelico e i morfinomani si drogano liberamente. In Finlandia, dove finora non eravamo mai stati, le ragazze compiono un rituale che è espressione del folclore locale, a Natale corrono nude nella neve fino ad accasciarsi esauste a terra, colte dal sonno sogneranno il volto del loro futuro marito. A Stoccolma tanta libertà sessuale ha portato in dote le malattie veneree e la cittadinanza viene avvertita con ampia cartellonistica pubblica. Ciò avviene mentre delle associazioni clandestine di giovani dai valori sani e forti imbrattano le vetrine dei sexy shop per coprirne le nefandezze. Oramai le coppie non si formano più "naturalmente" ma in laboratori di cibernetica, nei quali macchine e computer attestano le affinità di due individui e ne licenziano il matrimonio. La "carnevalata" (con tanto di scene carnascialesche a Monaco di Baviera) si chiude su di una famiglia hippie londinese nella quale tutti, genitori e figli, fumano marijuana, una famiglia appellata come socialmente distrutta e preda di illusioni anti capitalistiche. Siamo alla perdizione senza speranza di redenzione.

Come detto, la cosa più nauseabonda dell'intera operazione è il commento alle immagini, anche se tutt'oggi qualche nostro uomo politico sarebbe capacissimo di sostenere le stesse tesi con altrettanto moralismo putrido ed esecrabile. Martino in compenso ricorda come una qualche forma di razzismo nei paesi nordici fosse perpetrata proprio a danno degli italiani, come quando ad esempio la sua troupe non fu fatta entrare in un night solo per via del paese di provenienza. Il regista ricorda comunque con estrema piacevolezza il girovagare per l'Europa in cerca di immagini da filmare, un vero e proprio diario di scoperte e di formazione, all'insegna della continua novità e bizzarria. Accadevano anche cose del genere nel 1969.

Trailer ufficiale

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