La Settimana Al Mare

La Settimana Al Mare
La Settimana Al Mare

Conscio di aver realizzato con La Settimana Bianca (1980) un capolavoro intellettuale di levatura culturale mica da ridere, Mariano Laurenti decide che urge dirigere un sequel e quindi coerentemente, finito il periodo invernale, scattano le vacanze estive con La Settimana Al Mare. Stesso anno di uscita (praticamente pochi mesi di distanza tra una pellicola e l'altra, questo dà l'idea della cura nel realizzare il prodotto....) e stesso cast o quasi, perlomeno nelle sue "teste di serie": Bombolo, Enzo Cannavale, Annamaria Rizzoli, Vincenzo Crocitti. Non c'è più Gianfranco D'Angelo, ma subentra come spalla comica a Crocitti il puffoso Lucio Montanaro, e tra le sexy protagoniste del film ad affiancare l'imperatrice Rizzoli arrivano addirittura Paola Senatore (al posto di Carmen Russo) e una bollente Annamaria Clementi in salsa sicula.

La trama (....si, non lo avreste mai detto, ma ce n'è una), vede il giovane e bello Andrea Occhipinti andare una settimana in vacanza con papà Cannavale, per sfuggire alle grinfie della ossessiva mamma, una Francesca Romana Coluzzi paranoica e dedita a metodi degni del controspionaggio pur di tenere sempre sotto maniacale controllo il figlio. Cannavale intende compiere un'opera buona, concedere al figlio una settimana di ossigeno per sottrarlo al rimbambimento della Coluzzi, e possibilmente gettarlo nelle grinfie di qualche bella figliola discinta e disponibile per svegliarlo un po'. Occhipinti però la sa lunga, recita sempre la parte del timido imbranato, ma sotto sotto, da bravo studente universitario di psicologia, sa leggere ogni situazione nel modo giusto, strumentalizzandola a proprio favore. Ed è così che al resort vacanziero riesce ad irretire immediatamente la proprietaria, una Annamaria Rizzoli arrapesciòn da competizione. Sul posto la fauna è piuttosto variegata, c'è un eroico Bombolo che fa il finto vu cumprà turco che vende tappeti (ma parla romanesco), ci sono Crocitti e Montanaro che sono dei ladri di quarta categoria (con Crocitti in particolare infoiato per le donne), c'è la Senatore, maestra di lingue col vizietto della camera da letto, e c'è la Rizzoli, moglie caliente di un pescatore milanese (?) che la lascia sempre sola (e insoddisfatta). Per chiudere in bellezza, si fa per dire, c'è pure il solito Jimmy il Fenomeno, dedito a ruoli improbabili (due sorelle squinternate...chissà perché, ancora ruoli femminili come ne La Settimana Bianca).

Chiariamo subito che il film vive pressoché esclusivamente delle nudità e delle tette delle tre donne in prima linea, la Rizzoli (immensa), la Senatore (tanta) e la Clementi (apparentemente una riserva delle altre due più blasonate, ma in realtà quella che provoca più frullati ormonali durante la visione). Seni al vento e microslip inguinali sono gli "abiti" di scena delle signore, mentre attorno a loro gira una serie di gag ultra trash alle quali si ride quasi per disperazione. Gli schiaffoni che Bombolo incassa e dispensa si contano nell'ordine delle centinaia. A chiudere la saga un anno dopo sarà la volta di Una Vacanza Del Cactus, sempre con Bombolo, Cannavale, Rizzoli, Crocitti, e pure Mario Brega.

Trailer ufficiale

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