La Rosa Purpurea Del Cairo

La Rosa Purpurea Del Cairo
La Rosa Purpurea Del Cairo

Dopo gli esordi all'insegna di una comicità slapstick e fulminante, Woody Allen introduce elementi meno buffoneschi e parodistici nelle sue commedie. Talvolta il termine stesso di commedia va strettissimo ai suoi film (Manhattan, Interiors) e comunque attraverso gli anni '80 Allen stempera la propria vis comica in riflessioni più articolate, filosofiche, esistenziali; un discorso più complesso che non si limita a mettere in fila una serie di gag e situazioni buffe, ma imbastisce una cornice, spesso molto appagante da un punto di vista visivo e fotografico, all'interno della quale la storia respira e si sviluppa, pur senza perdere la capacità di saper graffiare al momento giusto. Ora prevale un tono più romantico, ora schiettamente drammatico, ora surreale. Subentra anche il bisogno di un'analisi del ruolo dell'autore, del dipanatore di storie, del regista e quindi implicitamente anche una riflessione del cinema sul cinema.

La Rosa Purpurea Del Cairo non lo fa neanche più in maniera sottesa ed obliqua, esplicitando apertamente una crisi di "sistema" tra cinema e realtà, un corto circuito del verfremdungseffekt, un gioco di sponda tra scena e quinte che coinvolge attori e spettatori. tema insidiosissimo e che poteva essere risolto con un ingarbugliamento o, di contro, con una risoluzione troppo semplicistica, e che invece Allen sa tenere costantemente sul filo del rasoio, rendendo credibile l'incredibile con estrema naturalezza, logica e candore. Negli anni della Depressione, la povera Cecilia (Mia Farrow) vive una vita disagiata fatta di un lavoro da cameriera umiliante e frenetico, dal rapporto matrimoniale con un marito (Danny Aiello) meschino, manesco e approfittatore, e da mille sogni incompiuti e quasi infantili, che trovano la propria sublimazione nel cinema della provincia del New Jersey dove Cecilia si rifugia ogni volta che può. All'ennesima visione dell'ennesimo film in programmazione (La Rosa Purpurea Del Cairo appunto) accade che Cecilia venga notata da uno degli attori secondari del film, il poeta avventuriero ed esploratore Tom Baxter (Jeff Daniels), il quale innamoratosi all'istante di Cecilia, abbandona il film, letteralmente uscendo fuori dallo schermo. Ciò getta nel panico tanto i suoi compagni di celluloide quanto gli esseri umani in carne ed ossa al di qua dello schermo; tutti tranne Cecilia che inizia la sua romantica e travolgente storia d'amore con Tom.

Come è facile intuire, dal momento in cui i due mondi si intersecano e procedono non più in parallelo ma sovrapposti l'uno con l'altro, il film realizza un incantesimo al quale lo spettatore di Woody Allen deve credere (riuscendovi senza grossa fatica). La Farrow è tanto naive e fiabesca quanto gli attori che lei ammira su grande schermo, e la cosa più divertente del film è senza dubbio il filo sottile di ambiguità e irrealtà sul quale allo spettatore è richiesto di camminare come ad un equilibrista circense, pencolando di qua e di là. Con leggerezza e delicatezza Allen ci porta per mano in questo terreno fantastico, insidioso per lui ma che a noi appare trattato con una facilità ed una semplicità pari alla panna montata. Fotografia e regia sono di gran pregio, contribuendo a dare un senso di estrema piacevolezza alla visione, né mancano i momenti in cui Allen sa come far sorridere il proprio pubblico (anche se non è - volutamente - un film appartenente alla categoria "risate a sganascio").

A distanza di tempo il regista continua a considerarlo uno dei suoi migliori lavori. Tra le sue fonti di ispirazione ha citato il Pirandello di Sei Personaggi in Cerca d'Autore, il Buster Keaton di La Palla n° 13 (film muto del 1924) e il mitico Helzapoppin'. Inizialmente Michael Keaton avrebbe dovuto recitare il ruolo di Jeff Daniels e l'attore si mostrò disponibile persino a ridursi la paga pur di condividere l'esperienza sul set con Allen, ma successivamente i due addivenirono alla comune convinzione che sarebbe stato meglio lasciar perdere poiché pare che Keaton risultasse troppo "contemporaneo" e di difficile aderenza al ruolo.

Trailer ufficiale

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