La Febbre Del Sabato Sera

La Febbre Del Sabato Sera
La Febbre Del Sabato Sera

La Febbre Del Sabato Sera è una roba talmente epocale che scriverci un post-recensione sopra è quantomeno velleitario, se non pretenzioso. Il fatto è che ho rivisto il film in bluray, nell'edizione del trentennale (2007) e mi è preso tutto un non so che, senza che io possa resistere, mi sto trasformando in uno dei BeeGees, e temo fortemente che il mio guardaroba possa venir sconvolto da improbabili camicie con collettoni a punta di 50 cm, poliestere acrilico scartavetrante, scarpe di vinile dai colori dell'arcobaleno e dal tacco berlusconiano, e giacchette di pelle talmente striminzite da soffocare anche uno spazzolino da denti. E la lacca poi, quanter camionate ce ne vorrebbero per una singola sera all'Odissea 2011?

Vabbè, che vi devo dire, Saturday Night Fever non è un film, è il film, perché incarna un decennio, un'epoca intera, perché i suoi personaggi ancora oggi sono attuali, così come la Brooklyn proletaria di Tony Manero. La forza del film è il catalogo di aspirazioni e frustrazioni che gli sconfitti che ne sono protagonisti rappresentano. Ogni singolo carattere del film cerca riscatto: Manero, figlio di una mamma bigotta e di un padre muratore temporaneamente disoccupato; a 19 anni lavora in un negozio di vernici e mantiene la famiglia, mentre sogna di svoltare, magari con la danza, l'unico suo talento (oggi andrebbe ad Amici a fare il pupazzo?). Stephanie Mangano, la sua partner nel concorso di ballo, presuntuosetta segretaria, probabilmente contaballe, che vuole emanciparsi, darsi un tono upperclass, e tratta tutti con fare snob e scostante. Annette, innamorata persa di Travolta, perché è il figo del quartiere, e che si umilia in ogni modo pur di averlo, fino addirittura a proporsi come ragazza "facile" pur di attrarne l'attenzione e sentirsi "all'altezza". La madre di Tony Manero, tutta bigodini e segno della croce, realizzata unicamente dall'avere un figlio prete, Padre Frankie Jr. ...che però torna a casa spretato, perché la sua "chiamata" era stata solo il frutto delle idee che gli avevano messo in testa i genitori, una proiezione dei loro desideri, perbenisti e moralisti, e pure un po' egoisti. Bobby C., il più giovane della gang di Manero, ingenuo, inadeguato culturalmente (non che gli altri....), che ha già messo incinta una ragazza e che per questo dovrà sposarla. Considerato un vigliacco da tutti (perché in effetti lo è), cerca disperatamente di mettersi in mostra agli occhi soprattutto di Tony, per guadagnarne stima e rispetto, ma sarà anche l'unico a pagare per tutti, morendo da stupido nelle acque del fiume Hudson, cadendo dallo spettacolare ponte di Verrazzano. Come Manero stesso dice in un dialogo molto significativo del film, tutti se la rifanno con qualcuno, per giustificarsi, per provare di essere vivi e andare incontro a un riscatto. Suo padre con sua madre, sua madre con lui, i suoi amici con i portoricani (rei di aver pestato un compagno mandandolo all'ospedale), eccetera, all'infinito; ci vuole il capro espriatorio, perché quando sei di Brooklyn, non hai un dollaro e non hai una istruzione...non esiste un posto al mondo per te. Tony Manero invece lo trova, è la pista da ballo, è il migliore tra quelle luci stroboscopiche, e per questo tutti lo guardano come un leader, un eroe. Fantastica la parata di suoi eroi personali, posterizzati in camera: Serpico, Rocky, Bruce Lee, e poi Wonder Woman e Farrah Fawcett, perché la gnagna ci vuole.

Il bluray del trentennale è un gran bel dischetto, pieno zeppo di extra oltre che squisito a livello di definizione audio/video. Straborda di extra, interviste e aneddoti sul film. Ovviamente di importanza capitale sono le musiche dei fratelli Gibb (decimati dalla falce), che hanno contribuito ulteriormente ad eternare Saturday Night Fever, che per altro prende lo stesso nome proprio da una delle canzoni composte per il film. La musica era stata in parte già scritta prima, in Francia, in tutt'altra atmosfera rispetto ai quartieri off di Brooklyn, eppure l'atmosfera che i BeeGees conferiscono al film è perfetta, ricreata come se avessero potuto visionare prima la pellicola, anziché ignorarla del tutto. Anche la ricerca sui costumi fu maniacale, molto "realistica", praticata sul campo con continui sopralluoghi nelle discoteche. E le locations sono tutte vere, esisteva ed esiste ancora il negozio di vernici dove lavora Manero, il pizzaiolo dove Tony prende i tranci di pizza; la casa dei Manero è diventata meta turistica, ma sta sempre là, in piena Brooklyn. Giusto l'Odiessa 2001 non c'è più; divenne dapprima un locale per gay, e poi fu destinato ad uso uffici (lo stabile però è ancora in piedi). Per quanto odi questa definizione, per Saturday Night Fever si può parlare di film "generazionale", ma è molto di più, è un classico, al pari di Via Col Vento, Casablanca o Blade Runner; certo, un classico che va oltre i limiti temporali della sua epoca ma che, al contempo, è legato a doppio filo agli anni '70. Saturday Night Fever è gli anni '70. Il produttore racconta che la Paramount temeva fortemente i dialoghi scurrili della sceneggiatura (vabbè, altri tempi...cosa avrebbero detto di Tarantino oggi?), ma la difesa della "volgarità" fu strenua, perché quella era la lingua dei giovani per strada, non avrebbe avuto molto senso trasformarli in damerini da camera. Negli Stati Uniti esistono due versioni, quella rated e quella con con accompagnamento, parents guidance.

Nel Regno Unito il divieto fu per i minori di anni 16. In alcuni paesi asiatici venne sequestrato. Per il linguaggio e le situazioni non adatte ai minori, la versione italiana per le sale presentava una serie di tagli ed adattamento nei dialoghi che altrimenti avrebbe determinato un probabile divieto ai minori di anni 18, fatale per i fini di cassetta di un film di sicuro successo. Vedasi la scena intima in auto tra Tony e Annette, i cui dialoghi differiscono nelle due versioni, ed un passaggio in discoteca, dove Manero chiede ad una sua amica di esibirsi in un numero di strip tease, eliminato nella versione per le sale italiane (presente nella versione bluray in quanto integrale). Dal 2002 in homevideo è disponibile la versione uncut però ridoppiata. Nonostante il divieto, il film è stato trasmesso televisivamente anche in fascia pomeridiana ma presentando ulteriori tagli. Da notare anche che la ragazza di nome Connie, che si avvicina a Tony Manero appena entrato in discoteca, e gli parla per pochi secondi, è Fran Drescher (la Tata!) alla sua prima comparsata in assoluto. Nel 2010 Saturday Night Fever è stato scelto per essere conservato nel National Registry Film della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Come tutte le pietre miliari, ha dato il via a sequel, figliocci e parodie, vedasi rispettivamente, a tittolo di esempio, Staying Alive, Grease, o gli sketch del "Samurai Night Fever" di John Belushi al Saturday Night Live. Indescrivibili le coreografie di Travolta sulla pedana, roba da urlo e commozione (così come la prima scena con il primissimo piano della camminata molleggiata....se solo su Youtube ci fosse una versione decente con l'audio non a infrasuoni, l'avrei postata!). Della serie "ai miei tempi...", giova fare il vecchiardo e far notare come "all'epoca" il ballo fosse una roba di gruppo, e la discoteca un luogo (anche) di socializzazione. Certo, la cacca c'era ieri come oggi, ma se oggi andate in una discoteca e vi pare di essere in una clinica psichiatrica per disadattati sociali, un motivo c'è.

Trailer ufficiale

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