Jurassic World – Il Regno Distrutto

Jurassic World – Il Regno Distrutto
Jurassic World – Il Regno Distrutto

Prosegue il franchise di Jurassic Park, che col suo reboot (da Park a World) arriva al secondo capitolo. Tre anni tra il precedente e questo, così come altri tre anni sono previsti per il futuro episodio. La Amblin di Spielberg (autore del capostipite nel 1993 e anche del sequel) siede saldamente in consolle di Produzione e sovraintende al tutto. Già in molti avevano storto la bocca nel 2015, col rientro sulle scene dei dinosauri - non io, a me il film è piaciuto moltissimo - e dubito che Il Regno Distrutto farà loro cambiare idea, anzi.

E' piuttosto palese quanto una fetta di film sia sostanzialmente di riciclo; in qualche caso vere e proprie scene ripetute di sana pianta (quante volte avete visto la ciurma di protagonisti scappare, gambe in spalla, mentre dietro di loro accorre la masnada di creature giurassiche ululanti, col rischio di spiaccicamenti e cadute buffe? Beh, c'è anche qui, l'ennesima). Così come è vero che la prima mezzora fatica a decollare, la sceneggiatura sembra un po' buttata lì, facilona, tanto per arrivare al dunque e scaraventarci in mezzo alle bestie. Il modo ad esempio nel quale si lascia precipitevolissimevolmente convincere Chris Pratt a rimettere i panni da lavoro, quando fino ad un secondo prima negava in ogni modo la sua partecipazione ad una nuova missione, è troppo sbrigativo. Si sente la fretta di arrivare al cuore dello spettatore, ovvero sfoderare tutto il repertorio di dinosauri e immergerci ancora a Isla Nublar.

Fin qui parrebbe tutto estremamente ovvio e prevedibile, vuoi vedere che stavolta il biglietto non vale il prezzo? Lo vale, lo vale, anche questa volta. Si perché, sbrigati questi primi necessari convenevoli, la sceneggiatura - per fortuna - cambia direzione e ci porta altrove. Lasciamo Isla Nublar (devastata dal vulcano) e ci trasferiamo nella campagna californiana, nella gotica magione aristocratica di Benjamin Lockwood, ex socio di John Hammond, i due papà del processo di clonazione dei dinosauri. Da qui in avanti succederanno molte cose, si sveleranno parecchi altarini, ma soprattutto le creature alte come grattacieli e larghe come chiatte oceaniche agiranno in un contesto differente dal solito, né la giungla, né la metropoli (entrambe già visti), ma alla villa Lockwood. Questo genera una serie di situazione nuove; attenzione non ho detto probabili (è evidente che la maggior parte delle cose che vedrete è del tutto non plausibile ed irrealistica) ma senza ombra di dubbio adrenaliniche, divertenti e fracassone. Ottimo a mio parere anche il finale, tutt'altro che conciliante e che invece lascia un milione di porte aperte per costruire il prossimo episodio (perlomeno i prossimi dieci direi, se il team produttivo saprà giocarsi bene le sue carte).

Il duo Pratt/Howard si carica sulle proprie spalle il grosso dell'azione, sono protagonisti indiscussi e se la cavano entrambi egregiamente. La coppia, bella, brava e simpatica, funziona a meraviglia e si ha voglia di rivederla presto e nuovamente all'opera. Le scene d'azione sono eccellenti, così come i sempre più strabilianti effetti speciali. Ce n'è davvero per tutti i gusti. La nuova attrazione del circo giurassico stavolta si chiama "Indoraptor", filiazione dell'Indominus Rex (già ardita ibridazione genetica) e dei Raptor; sempre più aggressiva, guerriera, predatrice, in poche parole: killer. Lo sbilanciamento sull'aspetto cacciatore dell'animale ha gioco forza portato Jurassic World dalle parti di una sorta di Alien; a tratti le movenze ed i comportamenti dell'Indoraptor sembrano davvero echeggiare quelli degli xenomorfi della premiata ditta Scott/Weaver/Giger. Al contempo, si nota una spiccata sensibilità ambientalista che tende ad evidenziare parecchio la salvaguardia dell'ecosistema ed il rispetto verso gli animali, nodo nevralgico del film, ancorché dinosauri (dunque non esattamente "tenerissimi"). Un buon capitolo dunque, non sconvolgente e sorprendente come fu la saga degli anni '90, ma assolutamente gradevole e di buon auspicio per il proseguimento della saga.

Trailer ufficiale

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