Ecco Lingua D’Argento

Ecco Lingua D’Argento
Ecco Lingua D’Argento

Mi si potrebbe facilmente additare come un estimatore di bocca buona del cinema di genere '70 / '80 e neanche tanto a torto. Però oggi vi dò la fregatura, eh già perché la visione di Ecco Lingua D'Argento mi ha parecchio deluso. Mi aspettavo ben altro. C'è Carmen Villani e c'è Nadia Cassini, ma pure Gianfranco D'Angelo. Fintamente ambientato in Colombia (siamo in Tunisia), è la storia di un ragazzotto eccitabile e un po' erotomane che cerca in tutti i modi di godere della Villani, ma lei è del cosiddetto genere "alzabandiera", ovvero quelle che ce l'hanno profumata di giglio di scogliera a primavera, che però non è per tutti. Il povero represso si rivolge così alle grazie della psicanalista Cassini (che ripiego!) e anche per questo alla fine la Villani decide di riprendersi ciò che era suo di diritto, concedendosi al fortunato giovine.

Nel mezzo c'è un D'Angelo che stranamente non fa ridere, una noia mortale nelle situazioni pseudo comiche e parecchio scollacciate, tanto nudo (di qualità) sia della Villani che della Cassini, ed un senso di assoluto vuoto in sceneggiatura, davvero esile. Insomma, non ci si diverte, i dialoghi sono inutilmente verbosi e sparati a velocità Milly Carlucci. Si ammirano grazie femminili di livello, ok, però è un po' pochino per giustificare la veglia lungo tutti gli 85 minuti di visione.

Il film è considerato il sequel di L'Amica Di Mia Madre (1975), praticamente con lo stesso cast, ad eccezione della Cassini che è andata a sostituire la Bouchet del primo episodio. E il regista Ivaldi era il marito della Villani, che evidentemente sapeva come valorizzare la bellezza della consorte. A tutt'oggi il titolo mi rimane un mistero, o forse mi sono addormentato proprio nei fotogrammi in cui qualcuno spiegava il nesso, boh. All'epoca il titolo originale era Lingua D'Argento, poi rivisto in Ecco Lingua D'Argento a seguito del flagello censorio. La pellicola era ritenuta veramente spinta e trasgressiva. Oggi pare una puntata dei Teletubbies. Passato alla storia per una scena che ha esondato ben oltre il reale valore del film, ovvero una visione "chimica" del protagonista che si immagina la Villani vestita da nazi-zozza, così, tanto per strizzare l'occhio anche al pubblico dei nazieorico dell'epoca.

Trailer ufficiale

Galleria Fotografica