Chi Dice Donna Dice Donna

Chi Dice Donna Dice Donna
Chi Dice Donna Dice Donna

Film a episodi del '76 diretto da Tonino Cervi e sceneggiato con Cesare Frugoni e Leonardo Benvenuti (sceneggiatore cinematografico sin dal 48, al fianco, tra gli altri, di Monicelli, Salce, Blasetti, Lattuada, Germi, Camerini, Zampa, De Sica, Comencini, Sordi, Loy, Steno, Leone). La pellicola sfrutta la modalità piuttosto in voga all'epoca degli episodi a tema; gli argomenti "dolenti" su cui batte il dente sono la donna ed il sesso, nel contesto di una società italiana attraversata da cambiamenti, veri o presunti, ed aneliti di modernizzazione. Emancipazione, libertà dei costumi, parità dei diritti, famiglia, ammirata curiosità per le società nordiche, gran confusione dei ruoli sessuali, tutto questo entra a far parte delle cinque storie "sociologiche" raccontate da Cervi con l'ausilio di un cast ricco e polposo. Anche se il risultato è forse diverso da quello che uno si aspetterebbe leggendo i nomi coinvolti. Chi Dice Donna Dice Donna non è una commedia schietta e solare, non è un film dove si ride granché; è piuttosto un film che fa riflettere, forse anche inconsapevolmente, nel senso che, a mio parere, è un lavoro irrisolto, non completamente riuscito, ma che anche per questo ha inaspettati appigli di discussione che si spingono ben oltre i fotogrammi presentati.

In "Donne D'Affari" Stéphane Audran e Françoise Fabian sono due signore trascurate dai mariti; decidono allora di aprire un bordello nel quale loro saranno le uniche lavoratrici. La casa d'appuntamenti ingrana spaventosamente, fino a che gli stessi mariti vengono consigliati da colleghi entusiasti di rivolgersi a quelle bravissime operatrici del sesso. Scoperte le mogli, gli uomini decideranno di mettere tutto a tacere divenendo però loro stessi i clienti più fidati del casino. In "La Signorina X" Giovanna Ralli è una donna riccamente vestita che viene colta da svenimento e conseguente amnesia durante un funerale. Con l'aiuto del commissario Aldo Giuffrè ricostruisce la sua vita passata, ed un sogno premonitore la convince di essere una specie di gran nobildonna. La triste realtà sarà invece che la sua casa è una baracca e la sua famiglia è uno squinternato manipolo di umani tirannizzati dal manesco capofamiglia. In "La Donna Erotica" Adriana Asti è una sartina timida ed impacciata che spera di liberare i suoi istinti sessuali mediante la lettura del manuale "La Donna Erotica". I consigli contenuti nel libro peggioreranno ulteriormente, se possibile, la disastrata vita della sarta, che finirà pure ricoverata all'ospedale. In "Papà e Maman" Lea Massari e Gigi Proietti sono due travestiti che si esibiscono rispettivamente in locali di lesbiche e omosessuali. Anche a casa però la coppia mantiene gli stessi ruoli invertiti, fino a che accade l'imprevisto, la Massari rimane incinta. La coppia fronteggerà come può l'evento inatteso. In "Ma Non Ci Sposano" sempre Proietti è un italiano emigrato in Svezia che viene lasciato dalla autoritaria fidanzata. La donna si era sempre rifiutata di sposare l'italiano. Proietti, solo e sconsolato, trova rifugio presso Janet Agren, pastore locale di una chiesa sempre deserta. Grazie alle sue canzonette italiane intonate durante la messa, Proietti ripopola la chiesa e piano piano conquista la Agren e la sua famiglia, fino ad ottenere il tanto sospirato matrimonio con una donna svedese.

Alla fine di ogni episodio si rimane interdetti, come a non aver chiaro dove esattamente Cervi volesse andare a parare. Non c'è una morale chiara, esplicita, netta; ci sono una serie di suggestioni, delle cesure quasi brusche, sconclusionatae, indecise, aperte. Il primo episodio, quello della Fabian, è forse il meno debole da questo punto di vista. Per il resto, un po' tutti i personaggi sono fotografati nel mezzo di una giornata senza che il contesto che li circonda sia troppo esplorato. Si intuisce perché la Ralli sia psicologicamente insofferente verso la sua vera realtà, tuttavia viene naturale chiedersi cosa era prima e cosa sarà dopo (con quelle criptiche parole di autoconvincimento che il suo personaggio si ripete fra sé e sé, quando sostiene che tutto sommato ha una vita soddisfacente e deve farsela piacere....). Quale sarà il futuro della strana coppia Massari /Proietti? Perché la Asti è così in difficoltà con il mondo circostante? La sua solitudine ha tratti da macchietta chapliniana. Per non parlare dell'episodio svedese, davvero "straniante" e in qualche misura "psichedelico". Non te lo aspetti anche perché gli attori hanno cognomi rassicuranti, di quelli che rendono un film una passeggiata facile, bonaria, limpida. Chi Dice Donna Dice Donna invece ha una sottotraccia morbosa, torva, minacciosa. Giovanna Ralli vive una situazione pesante, drammatica, malamente dissimulata dal tono comico, Proietti gay e la Massari mascolina hanno un che di alieno; la Audran e la Fabian, col loro look anni '20, sembrano capitate lì per caso. E come detto Proietti svedese ha qualcosa di profondamente disturbante; il momento dell'intervista della tv italiana ai giovani svedesi, imbambolati davanti al sole di mezzanotte, pare uscito direttamente da un videoclip dei Pink Floyd. Ci mette del suo pure Proietti, con una recitazione (in dialetto meridionale per altro) stralunata e amplificata da un abbigliamento da catalogo dell'Ikea degli anni '70. La donna è la protagonista sin dal titolo eppure proprio le "donne" proposte hanno qualcosa di sfuggente, fuorviante, disagevole.

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