I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale

I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale
I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale

I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale, e ci risiamo con un film di Martino, e ci risiamo con l'ennesimo capolavoro, fondamentale per una completa ed adeguata comprensione del genere giallo/thrilling all'italiana degli anni '70. C'è chi dice che Martino sia stato secondo solo ad Argento in quegli anni, forse è vero, anche se affettivamente io lo metterei quasi sullo stesso piano (anche se poi tecnicamente quell'Argento, e sottolineo quell'Argento, era oggettivamente imbattibile). Lo Strano Vizio Della Signora Wardh (1971), La Coda Dello Scorpione (1972), Tutti I Colori Del Buio (1972), Il Tuo Vizio È Una Stanza Chiusa E Solo Io Ne Ho La Chiave (1972) e I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale (1973), rappresentano la cosiddetta "pentalogia" di Martino, in ambito giallo, tutta concentrata nel giro di pochissimi anni, a dimostrazione di una creatività vulcanica (che poi per fortuna è proseguita per molto ancora). Per alcuni I Corpi Presentano Tracce Di Violenza Carnale è addirittura il miglior risultato di Martino, ma qui si va nel soggettivo, nel puramente arbitrario, dato dalle proprie inclinazioni ed emozioni personali, quel che rimane invece razionalmente condivisibile, e che quei film di Martino rimangono insuperabili e che lui come regista è stato di una grandezza assoluta. Insieme a Reazione A Catena di Bava (uscito due anni prima) se la gioca come prototipo anticipatore degli slasher movie che poi esploderanno in America, grazie ai Carpenter, ai Cunningham, eccetera. Il modello di Martino però era assai più classico, Terrore Cieco di Fleischer, quello con Mia Farrow cieca alle prese con un serial killer; ma pur "importando" elementi tematici esterni, Martino riesce ugualmente a dare una sua cifra peculiare e caratteristica al film, rendendolo un prodotto molto personale nonché ovviamente riuscitissimo. Io preferisco ad esempio Lo Strano Vizio Della Signora Wardh o Tutti I Colori Del Buio, ma è indubbio che anche in questo caso stiamo parlando di cinema di livello, e di un giallo tra i migliori del decennio dei '70.

Torso, con tanto di seghetto trincia ossa in copertina, alla fine, un'operazione filologicamente più corretta. Gran sfilata di protagoniste donne da Suzy Kendall a Tina Aumont a Cristina Airoldi e Angela Covello, una più sensuale dell'altra, poi c'è Luc Merenda, usato un po' alla cazzo, visto che per 3/4 di film è praticamente una comparsa, ma poi diventa risolutivo, Roberto Bisacco (che i profani conoscono per la soap Un Posto Al Sole) e John Richardson. Stupende le ambientazioni, una Perugia universitaria nella prima parte, ed il paesino di Tagliacozzo (Abruzzo) nella seconda. Le musiche dei fratelli De Angelis mi hanno colpito meno del solito. Celebre la scena dell'omicidio della Airoldi girata in "effetto notte" (tecnica cinematografica che fa risultare "notturna" una ripresa effettuata di giorno), decisamente suggestiva e particolare. Curioso anche come il film subisca l'influenza e la contaminazione di generi diversi (con Crocitti/garzone delle consegne che pare uscito fuori da una pochade all'italiana, o la scazzottata finale col killer che pare un estratto western, oltre naturalmente al giallo, all'erotico e all'horror slasher). Martino: basta la parola.

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